I PUNTI NEURO VASCOLARI: UNA VERA PANACEA!
Solo qualche parola di introduzione, sarò breve.
LO SCOPRITORE: il dottor Terrence J. Bennet, un chiropratico Californiano (in America sono dottori…) degli anni ’30 che, in quell’epoca cominciò a mappare le zone-riflesso dell’organismo conosciute in Kinesiologia applicata, con il nome di punti neuro vascolari. Bennet cercava un metodo per utilizzare il sistema nervoso per modificare la funzione di un particolare viscere (ti dice qualcosa?).
I PUNTI NEURO VASCOLARI: Con i riflessi neuro vascolari si agisce sulla circolazione del sangue che, per dirla in breve, ritorna all’organo o viscere corrispondente, correggendo gli effetti dello stress o dello squilibrio.
I punti neuro vascolari sono collocati quasi tutti sulla testa e, per attivarli, basta un semplice tocco.
Guarda caso… e lo scrivo con un leggero sorriso compiaciuto, in questi punti alloggiano proprio dei punti individuati dalla Medicina Tradizionale Cinese, facenti parte dei meridiani di Vescica Urinaria, Vescica Biliare, Vaso Governatore e Stomaco.
E qui viene il bello!!!
Agli studi di Bennet si aggiungono le millenarie conoscenze della MTC ed il gioco è fatto!!!
UNA VERA PANACEA: dal punto di vista Kinesiologico, l’azione su questi punti influisce su situazioni come insonnia, infezioni, febbre, mal di gola, disturbi degli intestini, dello stomaco, del fegato, mal di testa e moltissime altre situazioni flogistiche e di stress.
E qui viene il bello, dicevo… dal punto di vista della MTC e quindi in abbinamento allo Shiatsu, andremo ad interagire con gli squilibri energetici di organi e visceri che portano irritazione, insonnia, irrequietezza, psiconevrosi, vertigini, pesantezza allo stomaco e problemi digestivi, alternanza di umore, cefalee, disturbi agli occhi e molto altro ancora…
IL TRATTAMENTO: normalmente in posizione supina, ma anche, se necessario, in altre posizioni comode al ricevente, il trattamento dei punti neuro vascolari porta immediatamente ad un rilassamento generale che spesso sfocia nel sonno. I benefici si cominciano ad avvertire sin dal primo trattamento ma potrebbero essere necessari più interventi, come sempre dipende dall’intensità dello squilibrio.